Sin dall’epoca ellenistica, la natura morta è sempre stata un must per ogni artista. Frutta, cibo e fiori sono i soggetti che per la maggiore hanno preso forma sulle tele dei più grandi artisti ma col passare del tempo, fino a giungere al ventunesimo secolo, il concetto di “natura morta” ha subito le più svariate interpretazioni. Paul Cézanne ci dona una natura morta che già si distaccava da quelli che erano i canoni del suo tempo, tutto ruota intorno ai volumi accantonando quelli che sono i termini della prospettiva; Frida Kalho più ironica ci mostra della frutta più stilizzata e a tratti divertente contornata da bambole e animali.
Ma siamo negli anni del 2000, cosa è successo?
A quanto pare la natura morta subisce la sua ulteriore mutazione: possiamo vederlo con il contemporaneo Giuseppe Linardi che abolisce ogni tipo di decorazione catturando l’essenzialità del soggetto, della semplice frutta.
Non è finita qui, è da tempo che girovaga in rete il “fenomeno” del #Foodporn, foto di cibo talmente bello – e apparentemente buono – da risultare pornografico, dove frutta, pasta e le più svariate leccornie vengono ridotte al loro stesso fine: bello per gli occhi, buono per il palato.