Ventunesimo secolo e meta’ ottocento si fondono in un unico contesto: la facciata del Fouquet Barrière Hotel progettata dall’architetto francese Edouard François.
L’obiettivo finale di Edouard François è stato principalmente quello di contestualizzare l’intervento architettonico in un quartiere storico di Parigi, alle spalle degli Champs Elysées, forse attualmente la zona più elegante della metropoli.
Riprodurre formalmente la gloriosa facciata Haussmaniana mediante pannelli di calcestruzzo prefabbricati. Si potrebbe definire una reinterpretazione e non solo una citazione.
La nuova facciata si presenta ora come una scultura, un blocco di pietra dal quale “è stata scolpita l’architettura, è stato estrapolato un messaggio di rigore storico, catapultato direttamente nel 21esimo secolo mediante aperture rettangolari che rispondono alla regolare divisione interna, ormai non più dettata dalla scansione dei piani ma da esigenze spaziali e organizzative diverse. Quasi una richiesta di ausilio dell’architettura contemporanea verso quella del passato, come supporto per proporre la sua nuova presenza.”
Il gesto di Edouard François può a tutti gli effetti ritenersi il segno distintivo di un nuovo concetto di architettura contemporanea che non esula più dal contesto ma, anzi, si fonde con esso, si plasma a tal punto da divenire quasi anonimo, ma decide di agire molto più prepotentemente mediante i particolari.
Un’azione progettuale certamente molto più rischiosa quella di intervenire in una zona storica e probabilmente ancora fortemente proiettata nella Parigi del 1850; una forte dichiarazione di rispetto nei confronti della storia e allora stesso tempo una volontà di indipendenza dai canoni classici, che viene fuori con tutta la sua forza.