Immaginate, reduci da una sventura, di trovare un’idea geniale. Immaginate ora di trasformare la vostra idea nella vostra tesi di laurea alla Design Academy Eindhoven e ancora che Motorola (a Google Company) nello stesso anno si interessi alla vostra idea. Bè, che dire quello senza dubbio sarebbe il vostro anno!
Nel 2013 Dave Hakkens, studente della D.A. di Eindhoven, si ingegna per riparare la sua macchina fotografica compatta, caduta accidentalmente, e scopre che per la riparazione c’è bisogno di sostituire un solo ingranaggio, scelta magari non condivisibile da un centro di assistenza che avrebbe sostituito l’intero motore dell’obiettivo, procedura di sicuro più lunga e onerosa.
Ma incentriamo la nostra attenzione sul progetto che lo ha reso popolare e lo ha portato a collaborare con Google. Dave progetta Phonebloks, uno smartphone modulare con lo stesso principio con il quale aveva riparato la sua fotocamera, ponendo la sua attenzione soprattutto sulla sostenibilità, il riciclaggio e la completa personalizzazione.
Processori sempre più potenti, display con definizioni sempre più elevate e fotocamere sempre più performanti, rendono obsoleti device acquistati nello stesso anno ed a volte già dopo un paio di mesi.
Uno smartphone modulare, ovvero costituito da blocchi sostituibili rappresentativi ognuno di un diverso componente fissati su una piastra, potrebbe essere una soluzione adeguata a questo problema.
Il 10 Settembre Hakkens pubblica il video del suo progetto su Youtube e in meno di 24 ore ottiene un milione di visualizzazioni. Presto richiama all’attenzione molti produttori di smartphone, ma tra tutte Motorola è quella che fa più al suo caso: un anno prima l’azienda di Google si era interessata ad un progetto simile chiamato “Google Ara”.
Parallelamente allo sviluppo dello smartphone, Dave ha pensato fosse necessaria la nascita di una community che supportasse il progetto; del resto uno smartphone progettato per oltre 6 miliardi di persone dovrebbe ascoltare suggerimenti da almeno un migliaio di persone. In questo si è fatto aiutare da due ragazzi che prontamente hanno risposto alla sua richiesta: Tomas Halberstad e Gawin Dapper.
Nell Autunno 2013 Il progetto PHONEBLOKS viene esposto al Van Abbe Museum e riceve la nomination al DESIGNS OF THE YEAR AWARD 2014.
La realizzazione di questo progetto è sicuramente un’impresa ardua, sia per i costi da affrontare per la messa in produzione del dispositivo e dei suoi componenti, sia per le problematiche tecniche che interesserebbero l’affidabilità e l’esperienza di utilizzo del PHONEBLOKS, ma sarebbe bello sognare un dispositivo che monti una fotocamera prodotta da Nikon piuttosto che da Canon,degli speaker prodotti da Bose o Harman Kardon, una batteria prodotta da Duracell.
D’altro canto dovremmo però considerare che blocchi removibili creerebbero distanze fisse, non vantaggiose per velocità nella trasmissione dei dati tra i componenti e sull’autonomia della batteria.
Altro contro sarebbe la reale compatibilità dei blocchi commercializzati dai diversi produttori con il sistema operativo (Android OS in questo caso) e quindi con l’ecosistema delle applicazioni. Nonostante i nostri dubbi, Google ci fa sapere che questo progetto è in dirittura di arrivo e che il Google Ara potrebbe essere tra non molto tra le nostre mani. Non ci resta che aspettare l’arrivo di questo prodotto che potrebbe rivoluzionare ancora una volta il mondo degli smartphone, sperando che arrivi in Italia quanto prima e che tutti i produttori si dedichino alla produzione di Bloks ad hoc per le nostre esigenze.