Credo sia quasi impossibile non aver mai sentito parlare di Karl Lagerfeld, il cosiddetto “Kaiser” della moda. Ironico, cattivo, determinato, è il classico personaggio pubblico che si odia o si ama. A capo di una moltitudine di brands e negozi sparsi in tutto il mondo, Karl non si ferma mai, ed è fortunato chi riesce a beccarlo per le strade di Parigi o New York.
“Parcours de Travail” è una mostra e un libro che riassume la svariata attività fotografica del designer tedesco, iniziata negli anni ’80.
Ogni capitolo racchiude un percorso, ogni percorso ha un suo tema sviluppato dall’inizio alla fine in maniera coerente e lineare, proprio come si potrebbe definire lo stesso Karl.
Tra i diversi studi sul corpo, nudi e retrospettive anni ’20 spiccano foto che difficilmente avremmo mai potuto attribuire al designer di Chanel.
“Parcours III” e “Parcours IV” sono capitoli che lasciano intendere lo stretto e acceso rapporto che esiste tra Lagerfeld e l’architettura di New York e Parigi. Questi raccolgono fotografie quasi prese per caso, in una veloce passeggiata, che apparentemente di moda non hanno niente.
Lo sguardo di Karl si ferma sulle imponenti e ripetitive scale di emergenza di New York e risulta facile in questi casi perdersi e portare tutta la propria attenzione sulla discussa e controversa bellezza di questa città.
In “Parcours IV” le massicce travi della Torre Eiffel, simbolo del progresso e dell’avanguardia, appaiono quasi trasformate dalla tecnica serigrafica e vengono affiancate dagli altrettanto intersecati semplici rami di alberi selvaggi e poco curati.
Intitolate “Designed by Man and Nature”, queste foto non possono fare a meno di colpire l’osservatore che si trova a cercare le possibili analogie e similitudini esistenti tra gli intrecci di ferro dei particolari della Torre e la natura.
Tuttavia risulta evidente che la natura e il suo mondo entropico è difficilmente riproducibile e assimilabile all’artificio umano, per cui una domanda nasce spontanea: chi è a vincere, l’uomo o la Natura?