Dan Estabrook è un artista di Boston. Cresciuto con le foto delle riviste punk e di skateboard, trova influenza per le sue opere, dalla fotografia del diciannovesimo secolo.
La sua poetica, apparentemente semplice, consiste in foto nostalgiche, elaborate con pittura ed acquerelli. La sua opera è fortemente legata ad un periodo passato, di uomini in doppiopetto e donne dai capelli raccolti. L’arcaico è mixato al futuro in un connubio che fa sorridere ed addolcire lo spettatore. Sulle sue foto, che somigliano, sia per formato che per tema a ritratti in bianco e nero egli aggiunge un colore ed un tratto infantile.
Ridondanti sono le mani, il corpo e le figure; l’acqua, sotto forma di piccole gocce o vero e proprio mare, invade i corpi, corde e fili uniscono e sorreggono gli elementi principali. Le contrapposizione tra i negativi delle pellicole sono fonte di studio. Le sue foto sono cariche di sentimento, dolore e gioia, ma soprattutto ironia. Ricordano, per la semplicità, un Magritte moderno e consentono di ritrovare un po’ di noi stessi tra gli inchiostri e le linee.