Nicolas Buffe ha l’anima francese, ma il cuore orientale.
Sin da giovane è stato affascinato dai cartoni animati Anime e Manga. La sua opera è un mix favolistico di elementi art nouveau e cartoons, classicismo e cultura “poppeggiante” in un immaginario che quasi rifiuta la sfera dell’adulto.
Un mondo in bianco e nero, dove le linee intrecciate e ricurve sono rappresentazione di una sovrapposizione culturale e temporale. Il disegno di Buffe è paragonabile ad un merletto o ad un arazzo, carico di particolari, “ghirigori” e corpi dai tratti manga. L’occhio è portato alla ricerca di dettagli minuziosi che, se osservati nel complesso, ricostruiscono miti greci, novelle rinascimentali, fiabe, ma anche quadri famosi come le ”Campbell” di Warhol.
I temi principali sono l’amore, l’odio, la vincita, la battaglia, cari sia alla cultura classica Europea che a quella Giapponese.
L’arte di Buffe è ornamentale e scherzosa, carica di ibridi grotteschi. Nell’era della globalizzazione egli si fa contaminare e reinventa la sua visione del reale. La sua tecnica ornamentale rispecchia un occhio aperto su di un mondo leggero ed eccentrico. Nicolas Buffe definisce la sua opera con tre termini: diversità, vagabondaggio culturale e connessioni.
La sua dottrina può essere dunque considerata continua e totale contaminazione.