“Per me, il design è trasmettere un’emozione che influenzi la vita umana e migliori la vita quotidiana.”
Markus Johansson
Markus Johansson è un giovane designer Svedese. Sin da piccolo ha sempre avuto una gran voglia di creare ed è sempre stato legato all’idea di comunicare usando le immagini. Oggi ha uno studio al centro di Göteborg, in Svezia, che si occupa di oggetti di arredo, grafic design ed interior design.
“Cerchiamo di trovare ispirazione da vari ambiti che si estendono dall’uomo al manufatto, attraverso analisi e processi. La nostra visione è quella di combinare la costruzione, la funzione e la forma, per arricchire l’esperienza di tutti i giorni. Il pensiero ambientale è ovviamente importante, ma non dovrebbe ostacolare la creatività.”
Quest’anno Markus e il suo team hanno esposto al Salone Satellite di Milano, dove hanno presentato alcuni nuovi progetti. Tra questi, due lampade davvero geniali.
“Hello Dude” è una lampada da tavolo che offre la possibilità di regolare sia l’intensità della luce che la sua direzione, con un semplice movimento.
Questa lampada, realizzata in acciaio e vetro, si basa sull’idea di un omino che solleva il suo cappello a mo’ di saluto: “Hello Dude!”
In base all’orientamento del suo cappello, sembra guardare in una precisa direzione e la luce prende la stessa direzione del suo “sguardo”.
Il secondo progetto è “Solstice”, una lampada a sospensione che si basa su un concetto di mobilità.
Come “Hello Dude”, anche questa cambia la sua forma grazie all’utilizzo di una vite centrale. L’idea da cui questa lampada prende il nome, oltre che il concetto, è il solstizio. I giorni del solstizio sono quelli in cui si hanno il massimo o il minimo di ore di luce; così come la lampada illumina di più o di meno, a seconda che la lampadina esca o entri.
L’obiettivo del designer è stato quello di creare delle fonti di luce direzionali che possano cambiare la loro forma e, allo stesso tempo, l’intensità della luce emessa, in base alle esigenze di chi le utilizza.
Il risultato è stato molto divertente.