Rob Hann è un fotografo inglese nato a Salisbury dove ha vissuto la sua infanzia nella fattoria di famiglia.
“Per molti anni sono stato molto preso da musica, letteratura e arte americane e ho sempre avuto un’idea romantica della strada americana e degli spazi aperti di questa nazione. Ho sempre avuto una passione per i viaggi e sono sempre curioso di vedere cosa c’è oltre il prossimo orizzonte.”
Ha sempre sentito il bisogno di viaggiare Robert Hann. A tre anni ha fatto il suo primo viaggio sulla strada, uscendo con il suo triciclo da un buco del recinto di casa per raggiungere la casa della nonna a pochi chilometri di distanza.
Questa voglia di viaggiare lo ha portato a lasciare la fattoria per dirigersi prima verso Londra, poi in giro per il mondo Austin, Texas, New York, Milano, Parigi. Nel suo viaggiare ha avuto una grande varietà di lavori, tra questi è stato modello per circa 10 anni. Durante questo periodo era circondato dalla fotografia che ha cominciato ad affascinarlo molto, a tal punto da decidere di provare a diventare fotografo.
Ora vive e lavora a New York dove, dal 2010, si dedica alla fotografia d’arte scegliendo come soggetti l’America e i suoi abitanti.
“Dobbiamo andare e non fermarci mai finché non arriviamo!
Per andare dove, amico?
Non lo so, ma dobbiamo andare.”
Questo dialogo, tratto dal libro “On the road” di Jack Kerouac, è stato un importante stimolo per Rob.
Infatti ha iniziato a fare viaggi in auto lungo le “highway” americane, percorrendo migliaia di chilometri lungo questi spazi così sconfinati e deserti, alla continua ricerca di soggetti capaci di esprimere bellezza e suscitare interesse.
Quando possibile, si dirige verso il suo amato e magico West, verso quegli scenari pieni di silenzio, stupore e mistero, dove potrebbe imbattersi in soggetti interessanti, come piccole chiese, strane insegne o altre stranezze come un negozio di Prada nel bel mezzo del nulla.
“I deserti del West americano hanno un fascino particolare per me. Sono nato e cresciuto nella terra verde e piacevole dell’Inghilterra, ho vissuto in affollate città dalla mia tarda adolescenza. I vasti spazi aperti dell’Occidente sono un luogo di silenzio, stupore e mistero. Mi piace perdermi lì ogni volta che posso.”
Rob ha inoltre collaborato con importanti riviste come “The Times Magazine”, “The Telegraph Magazine”, “Wired”, “Time Out”, “The Wire” e molti altri, e i suoi lavori sono stati esposti in tutto il mondo.