Nonostante le convinzioni maggiormente in voga in questo periodo, i migranti sono senza ombra di dubbio un valore aggiunto al posto dove risiedono. Fosse anche solo per quel qualcosa della propria terra, delle proprie radici che si portano dietro. Ne è convinta anche Lisa Barnard che nel 2009 ha realizzato il progetto Polska by the Sea.
Questa la presentazione della stessa Barnard:
Portraits, text and postcards developed with Polish people living in Eastbourne UK as part of the Eastbourne Festival 2009. Photographs and text were drawn from interviews, focused on the lives, stories and reflections of Polish people living and working in Eastbourne and Sussex. The project was developed with the support of community organisation Polskie Eastbourne and offered an opportunity for Polish people to tell their own stories, speak about their lives and describe how England looks through their eyes. In changing times, as the economic recession effects job opportunities and the pound becomes weaker, this exhibition celebrates the vibrant contribution made by Polish migrants to life in small town England. Commissioned by Lewes Live Literature. Director, Mark Hewitt.
L’aspetto realmente interessante delle 24 cartoline risiede nella loro capacità di andare ad immortalare non solo vecchie foto o ritratti, ma anche e soprattutto la quotidianità del vissuto con tutti gli aspetti che per brevità e con colpevolezza chiameremo kitsch. Ed è proprio lì che risiede la bellezza del lavoro. D’altronde, «il sublime e il kitsch non sono lontani tra loro: quando lo splendore di un paesaggio diventa quasi insostenibile, a che cosa mai si può pensare se non a una cartolina?»
La collezione Polska Postcards è ora anche acquistabile.