L’appuntamento annuale dell’ Independent Film Show (di cui abbiamo già parlato qui) è giunto a termine lasciando dentro di noi il seme della riflessione.
Quest’anno le serate di videoproiezione sono state tutte diverse, gli artisti hanno espresso la loro poetica seguendo tecniche e suoni molteplici.
La prima parte della serata mostrava video proiettati digitalmente scelti dai performer, la seconda, invece, ospitava la performance, mix di immagini, elementi scenici e musica.
Gli artisti che hanno preso parte a questo “show” sono tutti diversi, ma tutti accomunati da un forte senso della sperimentazione e amore per l’audio-visual.
La timida francese Gaelle Rouard il cui lavoro prende il nome di JUKE FILM BOX ci ha sbalordito con la sua maestria nel saper gestire due proiettori a bobina e intersecare i piani del video con il riflesso di cristalli trasparenti.
Il gruppo di canadesi già ben noti nell’ambiente dell’Indipendente, Les Nominoe e il loro EXPANDED CINEMA, ancora una volta ci hanno ammaliato per il loro uso delle geometrie del monodimensionale e tridimensionale. La loro ultima performance CORTEX ha richiesto la partecipazione anche di Stephane Mensah, ballerino espressivo e passionale.
L’ultima serata ha visto la performance che richiedeva la collaborazione del newyorkese Phill Niblock e della canadese Katherine Liberovskaya, in un connubio di video e musica minimale. Niblock, inoltre, ha proiettato un video dalla sua serie “MOVEMENT OF PEOPLE WORKING”.
Alla fine delle tre serate, il pubblico, disorientato o rapito, inevitabilmente ha dovuto strizzare gli occhi per tornare alla realtà, incerto se soddisfatto delle immagini o perplesso. Ma è proprio questo essere in bilico tra assurdo e magnifico che ogni anno continua a richiamare sempre più persone a partecipare all’ Independent Film Show.
Questa rassegna ci spinge oltre il visibile e deve essere vanto per la città di Napoli.