Mathieu Bernard-Reymond è un fotografo svizzero di origini francesi.
Ha studiato prima presso l’Università di Storia dell’Arte di Grenoble e poi all’Ecole Supérieure d’Arts Appliqués de Vevey. Qui ha acquisito le basi classiche che, insieme alla manipolazione digitale, lo hanno reso un fotografo riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Tra i molti premi spiccano il Premio No-Limit del Festival Internazionale di Arles (2003), il premio BMW – Paris Photo (2006) e il premio Arcimboldo per la fotografia digitale (2009).
La manipolazione digitale è parte essenziale nella sua produzione e partecipa alla composizione dell’opera costruendo uno scenario tra realtà e finzione che può destabilizzare lo spettatore.
La sua fotografia è intesa come possibilità di fissare il momento che sfugge, aggiungendo poetica al semplice scatto grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie.
“Nella serie Disparitions, l’artista esamina l’architettura, la gente, il paesaggio e le loro rispettive interazioni. L’uomo appare come un flâneur tra i diversi livelli dell’immagine, tramite la sua assenza o la sua presenza casuale. I complessi architettonici così costruiti generano delle scene concepite per accogliere l’individuo, prigioniero della sua condizione secondaria.”
Helen Hirsch
Disparitions è la serie con la quale ha vinto il premio BMW- Paris Photo con lo scatto «n°089». In questa serie si notano subito l’utilizzo perfetto della luce che esalta i dettagli con colori accesi a contrasto con i dominanti grigi in varie tonalità. Questi scatti somigliano a sculture o a paesaggi dipinti.
Gli spazi vuoti offrono una riflessione sui momenti toccanti di interazione tra gli esseri umani e il loro ambiente.
Mathieu ha accuratamente selezionato tutti questi luoghi per poi creare digitalmente uno spazio che non esiste, un luogo talmente finto da sembrare reale.