Sara Cwynar, nata a Vancouver nel 1985, è laureata in Design presso la York University di Toronto e oggi vive e lavora a Brooklyn.
Il processo alla base del suo lavoro comporta la ristampa e la scansione di immagini e rielaborazioni trovate in studio, mescolate con nuovi oggetti e materiali estrapolati dal mondo e portati nel proprio spazio personale.
La maggior parte delle immagini di riferimento proviene dal suo enorme archivio personale di cultura pop.
Sara è interessata al flusso costante di immagini che arrivano a noi dai diversi canali, immagini che hanno contribuito a formare la sua visione condivisa del mondo cercando attraverso la fotografia di mostrare un’esperienza, aldilà di ciò che mostra. Guardare oltre.
Spingersi fino a dove quello che potrebbe apparire come spazio tridimensionale in realtà è piatto, ciò che potrebbe sembrare “bello” e “sofisticato” si compone di spazzatura e ciò che potrebbe sembrare vecchio è nuovo. Confondere la lettura dell’immagine.
Nel lavoro “Everything in The Studio (destroyed)” Sara Cwynar ricrea alcuni aspetti familiari di nature morte.
Sara si distacca da quell’aspetto della fotografia contemporanea iper reale, che si avvale di post-produzioni esagerate fino ad ottenere un’immagine commerciale completamente pulita, infatti rende le sue foto volutamente rozze e piene di errori. Reinveste il proprio Io nei prodotti altamente di immagine utilizzando oggetti solitamente cestinati perchè considerati senza valore e presentandoli in veste artistica.
Sara dice:
“Organizzare e manipolare il mio archivio di materiali salvati in studio è un modo di controllare il mondo attraverso le immagini, organizzando il caos, prendendo una piccola fetta di mondo e rielaborarla sotto mie condizioni.”
La Cwynar è attratta dal modo in cui i colori si trasformano a seconda della materia utilizzata, della deformazione che subiscono da una semplice scansione. Nella sua serie “Color Studies” ancora una volta si proietta verso il mondo vissuto, verso i colori che sono stati incasinati e modificati dal tempo, i colori che raccontano una storia.
È particolarmente entusiasta della sua opera “Gold – NYT April 22, 1979 (Alphabet Stickers)” di cui ama il modo in cui l’oro appare in foto. Ritiene che l’oro abbia una qualità di superficie riconoscibile quando catturato in foto, ed in questa immagine ha creato con adesivi dorati una sorta di ossimoro tra i materiali della foto a basso costo e la luce che riflette l’oro, una delle poche cose che abbia ancora un valore. Il tutto stampato su carta metallizzata, amplificando la riflessione della luce.
Sara Cwynar ha esposto a livello internazionale alla Galleria Rosenwald-Wolf, The University of the Arts, Dallas Museum of Art, Foxy Production, Fotografia Foam Museum, Museum of Modern Art. Ha ricevuto il Printed Matter Emerging Artists Series di pubblicazione ed ha recentemente rilasciato il suo primo libro “Kitsch encyclopedia”.