“Don’t be afraid to change something in your life, because that was one of my best decisions.”
In questo modo Tadao Cern ci invita a cambiare e seguire sempre noi stessi, come quel giorno in cui nel 2010 ha smesso di esercitare la professione di architetto e si è dedicato totalmente alla sua passione, la fotografia.
Se servissero tre parole per descrivere questo fotografo certamente sarebbero: ironico, irriverente, stuzzicante.
Nel 2013 Tadao Cern ha reso pubblico il suo progetto Comfort Zone, che ad oggi viaggia galleria dopo galleria per tutta Europa.
Donne, uomini, bambini e anziani immortalati dall’obbiettivo fotografico dell’artista lituano che dopo essere stato in vacanza per un weekend decide di tornare sulla stessa spiaggia per usarla come scenario dei suoi scatti. Quando il fotografo introduce questa selezione di immagini non nasconde il suo intento: ritrarre uno degli ultimi spazi al mondo rimasti senza ansie e preoccupazioni, la spiaggia.
Oggigiorno l’immagine è ciò che governa la nostra società e il nostro futuro. Le persone non fanno che preoccuparsi del giudizio che potrebbe scaturire dal prossimo e nascondono il loro vero io dietro abiti e sovrastrutture che non fanno trasparire se stessi e la loro reale natura.
Tuttavia la spiaggia resta il luogo in cui tutti possono fare ciò che desiderano, e non si preoccupano che di se stessi. Sulla spiaggia le persone si rilassano e si comportano in maniera naturale.
Ventiquattro foto, “real people – real stories”. Tutti i soggetti inquadrati dormono nelle più svariate posizioni sul suolo dorato e pulito della spiaggia simbolo della comfort zone. Nessuno di essi sospetta di essere catturato dall’obbiettivo fotografico di Tadao, che agisce a loro insaputa preoccupandosi comunque di non inquadrare mai il loro viso.
Per vedere questo ed altri lavori di Tadao fate un salto sul suo sito.