Dizionario alla mano, col termine nostalgìa si intende quel “sentimento malinconico che si prova nel rimpiangere cose e tempi ormai trascorsi o nel desiderare intensamente cose, luoghi e persone lontane”.
Davis Ayer è nato ad Austin, in Texas, ma vive e lavora come fotografo di moda a Los Angeles, California. I suoi lavori, principalmente analogici, rimandano ad atmosfere passate e a ricordi “ingialliti” di un’epoca passata che non tornerà. Uno stile molto riconoscibile, permeato da un allure tutto suo che sa di immagini sfumate, consumate… vintage.
“I have no problems with chopping up pictures and manipulating digital images, but I have more respect for film.. Film just looks better to me. Film is so much more dynamic. I think that analogue makes you a better photographer. Shooting film forces you to be patient, and really learn what you want in the frame. Also, there’s something interesting about anticipation (waiting for film to be processed).”
Caratterizzate da doppie esposizioni, talvolta anche multiple, le foto di Ayer si distinguono per i colori vividi ed i contorni mossi, non definiti. Ne deriva che i soggetti non sono mai statici, ed anche quando sono fermi non vengono percepiti come tali. Gli spazi immortalati vanno da lande desertiche a frame cittadini ricchi di particolari.
“I’m inspired by the recent past and nostalgia for the era before I was born, which is a world that doesn’t exist anymore.”
I soggetti ritratti, quasi sempre donne, sembrano sognare ad occhi aperti dei luoghi sconosciuti e noi osservatori siamo fatti partecipi di queste visioni personali attraverso scatti che raffigurano posti onirici senza una dimensiona stabilita. Dalla vista, punto di partenza, le foto arrivano a coinvolgere anche altri sensi in un viaggio quasi mistico che culmina con una voglia nuova e forte di scoprire ciò che non conosciamo ancora senza dimenticare di riflettere sul passato.
Per saperne di più, questo è il suo sito internet.