Il Grupo Aranea nasce nel 1998 sotto la guida dell’Ingegnere Marta García Chico e dell’Architetto Francisco Leiva Ivorra. Negli anni è cresciuto fino a diventare un insieme eterogeneo di architetti, ingegneri, paesaggisti, biologi e sociologi. La base dello studio è Alicante in Spagna, ma gli Aranea operano in tutta Europa. Infatti l’obiettivo, così come si legge sul loro sito web, è quello di creare una fitta rete di scambio tra il gruppo spagnolo e le altre realtà, tessendo una vera e propria tela di ragno di relazioni (Aranea in latino vuol dire proprio “ragno”).
Il gruppo, da sempre attivo in ambito paesaggistico e naturalistico, ha reso questo argomento oggetto di ricerca per tutto lo studio, tanto da generare negli anni un interesse tale, da dar vita a workshop, dibattiti e conferenze.
È stato recentemente insignito della medaglia d’oro agli Holcim Awards 2014, per il progetto sulle Saline Ioniche, in collaborazione con l’Architetto italiano Marco Scarpinato, e dell’European Prize for Urban Public Space 2014, relativo ad uno dei più noti interventi degli Aranea, El Valle Trenzado.
Quest’ultimo è un progetto che nasce in occasione del concorso di idee indetto nel 2009 per la riqualificazione del fiume Vinalopò, che lo studio ha vinto.
Si tratta di una grande autostrada pedonale che permette di connettere le due parti di Elche in Spagna, divise dal fiume Vinalopò, che, come un solco nel terreno, divide la geometrica città creando una gravina profonda fino a 40m.
Al tessuto ottocentesco, con una forte demarcazione in isolati regolari, il Gruppo contrappone la sinuosità della strada di collegamento, che come un nastro si staglia tra i due fronti della gola creando una rete di percorsi a diverse quote.
Il fine è quello di creare un sistema che permetta alla popolazione di superare il dislivello agevolmente, ridando vitalità al cuore pulsante della città, il fiume con il suo ecosistema.
Al principio del progetto, vi è un laboratorio partecipato di un mese con i cittadini, che innesca dei processi di progettazione dal basso, dando vita così ad un vero e proprio laboratorio urbano, in cui non solo il fiume col suo ambiente è al centro della progettazione, ma anche le incombenze di chi vive Elche.
L’ecosistema e la flora presente, diventano spunto di progettazione e punto di partenza per la realizzazione di questo parco lineare, che da cesura in cemento armato degli anni ’70, diventa punto di fusione e momento di ricucitura tra l’habitat naturale, la città e i suoi abitanti.
Dal masterplan di progetto è evidente come questo sistema di nastri crei percorsi naturalistici e non, fino ad insinuarsi all’interno della città stessa, portando con sé il verde del parco e dando vita alla valle intrecciata. Il progetto riuscito rende nuovamente protagonista la natura ed il fiume creando i presupposti per dare un ruolo anche alla città, non più divisa bensì unita da quello che un tempo era punto di rottura.