Il panorama della progettazione applicata al design dei tipi è ricco di applicazioni che permettono di progettare un carattere tipografico per uso professionale. Dal classico FontLab al più intuitivo iFontMacker, negli ultimi anni la ricerca ha portato alla nascita di strumenti capaci di permettere il disegno di font anche ai non addetti ai lavori.
Molti di questi programmi spesso sono frutto del web che in perfetta modalità open source coinvolge gli utenti della rete nel processo di progettazione tipografica, invitandoli a condividerne i risultati. Nel 2008 sul sito FontShop viene introdotta l’applicazione FontStruct che offre la possibilità di iscriversi e costruire il proprio carattere servendosi di forme geometriche da disporre su una griglia e generare così un carattere TrueType da poter usare e condividere con il mondo.
Il risultato, anche se affascinante, è fortemente limitato dall’uso della griglia che, per quanto precisa possa essere, permette solo la produzione di caratteri approssimativi, pixelati. I più abili sono riusciti ad ottenere progetti di qualità, sfruttando i vincoli dettati dall’applicazione per disegnare caratteri e pittogrammi in stile 8bit, ma il più delle volte ci si trova di fronte a tipografia non adatta ad un uso professionale, perché ottenuto da un’attività compositiva che rientra in una sfera quasi artigianale. Un font-builder creativo e divertente che rappresenta la possibilità di generare font in maniera veloce e intuitiva: un gioco, come ce ne sono tanti in rete.
La rivoluzione in questo campo arriva dal designer Yannick Mathey con l’applicazione Prototypo, progetto ideato per la sua tesi in graphic design nel 2009 e attualmente sviluppato dallo studio londinese ByteFoundry, creato dallo stesso Yannick con Louis-Rémi Babè.
L’idea è tanto semplice quanto geniale: applicare alla tipografia il processo generativo della morfogenesi creando un dispositivo capace di modificare i parametri strutturali di un carattere per ottenerne varianti infinite. In questo caso – com’è giusto che debba essere – i vincoli sono di tipo strutturale e permettono al designer di gestire il progetto rimanendo ancorati a standard di qualità del risultato. In altri termini l’applicazione permette di sviluppare nuovi font interagendo visivamente con gli aspetti tecnici della progettazione di un carattere tipografico. In tempo reale sarà possibile vedere l’anteprima del font, deciderne la spaziatura, le altezze, la tipologia delle grazie, lo spessore, il tutto utilizzando semplici controller che agiscono sulle curve del glifo. Il progetto è ancora in fase di sviluppo ma ha riscosso un notevole successo raccogliendo un finanziamento di oltre 30mila sterline a fronte di una richiesta di 12mila. Prototypo promette di facilitare notevolmente lo sviluppo di nuovi caratteri fornendo al designer uno strumento professionale in cui tutto il “lavoro sporco” di progettazione è già stato eseguito; all’utente non resta altro che il piacere e l’onere di scegliere l’estetica e il “carattere” del proprio font.
Un ulteriore passo verso la fine del mercato e del copyright legati ai caratteri tipografici?
Per il momento: buon lavoro Yannick.