L’artista Spencer Byles ha realizzato delle sculture ambientali nel corso dei dodici mesi del 2011 andando ad esplorare la regione di La Colle Sur Loup in Francia e trascorrendo le sue giornate nella foresta lavorando per la costruzione di un posto migliore dove vivere. Lo scultore afferma di essere completamente cambiato durante questo periodo arrivando a maturare in un processo simbiotico con la natura.
Le sculture da lui concepite sono interamente costituite da materiali trovati nel bosco: rami, foglie, ma anche lattine e rifiuti abbandonati. I pezzi scultorei sono molto comunicativi e sembrano lambire il confine tra opera della natura e opera dell’uomo.
Varie sono le forme che interagiscono al meglio con il pittoresco ambiente boscoso: alcune sembrano simili a nidi ed alveari, altre sembrano grandi ragnatele legnose, altre ancora enormi acchiappasogni, pronti ad incanalare i bisbiglii della foresta, mentre alcune hanno conformazioni psichedeliche che paiono incorniciare alla perfezione il bosco in quell’armonia scandita dal rapporto uomo-natura.
Tutte le sculture sono concepite con sensibilità e attenzione per non danneggiare l’habitat naturale. Ciò che interessa all’artista è il carattere effimero, la natura temporanea e caduca dell’opera: Byles afferma che la magia artistica prende forma nella sua totalità quando la natura prende il sopravvento sui suoi lavori, richiamando a sé, come propri, i materiali di cui sono fatti. Così le statue tornano ad essere parte di madre Terra.
Di queste opere non rimarranno che foto e l’intento dell’artista è proprio quello di spingere l’osservatore ad inoltrarsi in un bosco divenuto incantato, perdendosi alla scoperta della sua personale concezione dell’arte prima che il verde ricopra tutto e faccia tornare il bosco alla quiete.
Per condividere la sua esperienza, è stato allestito un sito internet –on going– in cui saranno documentati tutti i processi e compariranno tutte le opere.
L’esperimento di Spencer Byles ci ha ricordato la settimana di immersione nella natura australiana di Corey Thomas.