Dopo essere stato il protagonista assoluto della Triennale di Milano da poco conclusasi, con Progetto Disequilibrante, Ugo La Pietra torna sulla scena del panorama espositivo italiano con Il verde in città, presso la Boss Gallery di La Spezia dal 14 al 26 giugno.
Il verde in città è la prima di un ciclo di mostre, Fotografia d’avanguardia, a cura di Jacopo Benassi e Carlo Madesani, che vede coinvolti cinque artisti italiani che hanno attraversato i decenni del dopoguerra, facendosi carico delle istanze artistiche, sociali e culturali più avanzate e progredite del momento – Maria Mulas, Tano D’Amico, Mario Dondero, Uliano Lucas. A questa serie di mostre si affiancherà in agosto Toner, la rassegna sulla piccola editoria curata da Saul Marcadent.
La personalità di Ugo La Pietra potrebbe essere facilmente definita con un aggettivo: eclettico. Durante la sua lunghissima carriera di artista-ricercatore-progettista ha attraversato instancabilmente discipline e movimenti artistico-culturali, senza mai indentificarsi in nessuno di questi. La sua maniera spregiudicata di portare avanti le sue ricerche è al limite dell’equilibrismo. L’artista milanese passa con estrema disinvoltura dall’architettura, alle arti visive, dal cinema all’urbanistica. Ugo La Pietra opera come l’esploratore che per primo si avventura in una foresta inospitale e cerca di tracciare un sentiero, anzi, una rete di sentieri, utilizzando qualsiasi strumento che nel suo avanzare gli venga messo a disposizione.
Uno dei temi con cui Ugo La Pietra si è confrontato in maniera assolutamente originale, è quello del rapporto tra abitare e spazio urbano. Negli anni ottanta con Il giardino delle delizie, la sua attenzione cade sullo spazio verde presente nelle città. Il tema del verde è riemerso recentemente con l’idea di indagare il giardino come un luogo dotato di una propria specificità e una dignità particolare, in opposizione alla concezione ancora molto diffusa in ambito urbanistico del verde come spazio accessorio e secondario. Il verde in città propone le riflessioni di Ugo La Pietra più recenti su questo tema.
Forse quello proposto alla Boss Gallery è il modo in cui andrebbe affrontata l’opera di un artista complesso e poliedrico come Ugo La Pietra: trattare ogni singolo momento della sua ricerca in maniera puntuale e definita, senza perdere però l’ eco di tutto il suo immenso sistema critico e “destrutturante” faticosamente costruito nell’arco di decenni che vibra in ogni singola opera.