Il concetto di regola in architettura è generalmente associato a imposizioni esterne che funzionano come vincoli e limitazioni. Christian Kerez dimostra invece che l’architettura può derivare da fattori interni e avere proprie regole indipendenti da usare come metodo progettuale. Kerez formula un quesito e definisce un set di regole per studiare la soluzione, questo svincola il lavoro da pura tecnica o estetica e porta ogni progetto a un livello più generale.
Si possono ridurre gli elementi dell’architettura fino a trovare un’entità che li racchiuda tutti? House with one wall risponde a questo quesito con un muro come unico elemento che struttura l’intera casa. Si tratta di un’abitazione bifamiliare divisa nelle due metà da un setto che non può essere attraversato. Il muro svolge contemporaneamente tutte le funzioni: divide, sostiene e contiene gli impianti. Le pieghe definiscono gli spazi e danno stabilità alla struttura, ogni stanza ha una forma allungata e stretta che sembra più ampia grazie al movimento del muro. La casa è un doppio che si sviluppa su tre livelli, con due scale parallele che segnano il diametro dell’edificio seguendo il muro e attraversando ogni piano in un punto diverso. Grazie alle scale il movimento è fluido, l’unica interruzione è l’accesso al bagno che è ricavato da una piega del muro e quindi nasce dalla stessa logica.
Gli ambienti interni sono molto luminosi e la casa è praticamente monomaterica come se fosse un modello di studio, il rigore dello spazio non deriva però da una ricerca formale ma dalla semplificazione degli elementi a favore della logica del progetto. Ridurre gli elementi significa esaltarli e studiarli in modo più isolato e approfondito, così la regola di base non viene confusa tra parti secondarie e decorative. Christian Kerez dà forma alla logica, costruisce regole ambigue tra il rigore con cui sono rispettate e l’arbitrarietà con cui sono scelte, prende come certezza delle domande creando realtà incerte, Uncertain Certainties.