Spaces of Occurrence è l’ultimo progetto fotografico dell’artista Maela Ohana.
La serie, unendo fotografia, architettura ed ecologia, è stata realizzata con una Nikon EM d’epoca, senza alcuna modifica o ritocco.
Spaces of Occurrence è una topografia transitoria e instabile che dà spazio a paradossi artificiali e naturali, fatiscenti e in fiore, geometrici e selvatici. Tutto è iniziato col documentare le possibili conversazioni, per così dire, tra ecologia e architettura nel vecchio porto di Montreal, una zona storica dove il paesaggio urbano, apparentemente statico, fornisce una struttura di base per la rete in continua evoluzione della flora spontanea. Gli edifici e le piante sono invecchiati insieme, in forme di co-creazione che hanno deviato, nel corso del tempo, la volontà di forma dell’architetto. La natura, nell’essenza di elemento selvaggio del caos, irrompe nel paesaggio urbano originariamente costruito per riflettere l’ordine, la precisione e la stabilità della società che lo ha generato.
Maela Ohana è un’artista di Montreal, Canada. Ha studiato arte contemporanea e pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia e ha lavorato per diverse gallerie e fiere d’arte da Bali (Biasa Art Gallery) a Venezia (Biennale di Venezia) a Berlino (VeneKlasen / Werner Gallery). Le sue opere fotografiche sono state pubblicato su Vogue, Splash e Grab, MutantSpace, e Fasi Mag. É inoltre la fondatrice e curatrice della rivista Archivio Collettivo.