“I miei quadri, visti da vicino, ricordano uno stile informale, astratto, ma l’osservatore più si allontana e meglio identifica l’immagine, reale e perfetta nelle dimensioni; e ciò non è altro che l’impressionismo, rivisitato in chiave moderna, attraverso la mia tecnica pittorica”.
Sono le parole dell’artista napoletano Giovanni Manzo per descrivere il suo Impressionismo Contemporaneo. Le sue sono grandi tele che sembrano spalancarsi, come finestre, su vedute di grandi città e come poteva mancare la serie dedicata alla sua, Napoli. Una metropoli caotica e colorata fatta di vicoli e strade animate da passanti e motorini che sembrano corpi di colore, visti come sotto l’effetto sfocato del caldo torrido del sud.
Gli abbiamo fatto qualche domanda.Come nasce il tuo amore per l’arte?
Disegno da sempre: quando ero piccolissimo gareggiavo con i miei compagni di classe. Ho ricominciato frequentando e condividendo per un periodo lo studio del pittore Canzanella, ma ho comunque una forte propensione per tutti i tipi di arte, anche quelli che non ho mai applicato: curiosità e voglia di costruire, inventare ed estrinsecare la mia personalità.
Com’è il tuo rapporto con Napoli?
Ho vissuto i primi 27 anni della mia vita a Portici di fronte al mare, nel luogo dove una volta sorgevano le ville vesuviane ed ho sempre respirato quell’aria antica, la storia dei nobili, i racconti di mia nonna e tantissime escursioni in ville abbandonate o cunicoli che dio solo sa cosa collegano e dove portano.
Napoli è stata la naturale conseguenza per uno spirito curioso sempre in cerca di novità come il mio.
Napoli ti sveglia.
Dal punto di vista artistico, invece, il rapporto con questa città è inesauribile: non basta una vita per conoscerla a fondo e bisogna accettarla così com’è. Il paragone con New York, molto piú giovane e naturalmente moderna é stato, poi, il leit motiv della mia carriera artistica.
A chi ti ispiri (se a qualcuno ti ispiri)? E quali esperienze ti hanno segnato particolarmente?
Non mi ispiro a nessuno, o almeno cerco di non farlo. Anche se per il mercato odierno dell’arte è un rischio. Ciò che mi ha segnato ad inizio carriera è stata la gavetta, esattamente come volevo che cominciasse questo magnifico viaggio. In seguito di storie da raccontare ce ne sono state a centinaia avendo viaggiato per mezza Europa con quadri al seguito.
A quali nuovi progetti ti stai dedicando?
A molti nuovi progetti, ad esempio mi sto cimentando con una nuova forma d’arte, trasformando i miei dipinti in splendidi e scintillanti mosaici. Oppure uso software che realizzano disegni attraverso formule matematiche, i frattali.
Ok Giovanni chiudiamo con la ciliegina sulla zeppola di San Giuseppe (eheh) sei l’ideatore del progetto Art Magazine che ha avuto inizio proprio con Napoli Art Magazine! Parlaci di questa vetrina fatta da artisti per gli artisti..
Questa avventura mi ha affascinato sin dall’inizio ed ho coinvolto nel mio sogno molti altri artisti e professori dell’Accademia delle Belle Arti. Lavoriamo gratis e diffondiamo informazioni su artisti ed eventi che difficilmente trovano spazio sui media più importanti. Scaviamo nel sottobosco dell’arte e non ci lasciamo scappare pittori, musicisti, fotografi, attori alle prime armi. Siamo un blog underground nel senso stretto della parola. Siamo radicati nelle città europee ed italiane più importanti e tutto ciò a neanche un anno di vita. Andiamo avanti!