Ha una palette coerente, che crea spazi mentre li riempie — soprattutto con i grigi, i verdi e gli arancioni. Ha un portfolio diviso per lo più tra l’Italia, con illustrazioni per le varie edizioni delle Estati Fiorentine e dello “Sguardi sul Reale” Film Festival, una guida romana, la copertina del magazine Lungarno e i poster per le domeniche da Zazie, e gli Stati Uniti, con tavole per The Boston Globe, The New York Observer e Advertising Age.
Nato tra albi illustrati, laureato come architetto, anche un po’ fumettista sulle riviste di Bonvi, Francesco Zorzi è direttore creativo di Alias, studio che ha co-fondato ad Arezzo nel 2000, e illustratore e visual designer riconosciuto internazionalmente.
Negli ultimi anni, infatti, è stato citato tra i migliori 200 artisti al mondo secondo Lürzer’s Archive, è stato menzionato nel “2015 American Graphic Design Awards” di Graphic Design Usa e nell’edizione 2016 del “3X3 Illustrazione Directory”, ricevendo anche due Gold Awards durante i Muse Creative Awards di quest’anno.
Uno dei progetti italiani più suggestivi firmato da Zorzi è certamente Dimora Luminosa: un’illustrazione animata viene proiettata in loop sulla chiesa di Santo Spirito a Firenze, durante il F-Light Festival. Nella prima edizione del 2014 si trattava del profilo di una coppia che si scambia un bacio, con una mela rossa a coprire il rosone. Nel 2015, una bimba tira a sé dei palloncini, mentre si trova in riva al mare: quello giallo (il sole? la luna?) ha una bocca e le sorride.
Su Instagram, Francesco Zorzi condivide spesso la genesi delle proprie illustrazioni, rivelando l’abitudine di tracciare prima schizzi veloci a matita che ultima poi a computer. Confrontando per esempio My First Home (in matita e finito) o il dettaglio del poster per Estate Fiorentina 2016 (in matita e finito), ci si rende conto di come il lavoro proceda per semplificazione, se non addirittura per sottrazione. Le forme si fanno più definite e decise, grazie anche al fatto che le linee di contorno vengono per lo più eliminate: tratto distintivo del modo di illustrare di Zorzi è, infatti, affidare la costruzione dell’immagine ai contrasti tra colori ricorrenti e alle sovrapposizioni di texture.
Al momento, Francesco sta ultimando un libro illustrato per bambini (i testi sono di Vincenzo Perrone) e trova facce nelle rocce.