Alfredo Maddaluno è un artista napoletano dal talento poliedrico: musicista, art director, regista e graphic designer. Attualmente impegnatissimo con Yombe, un progetto musicale che porta avanti insieme alla cantante Cyen, in passato ha collaborato con diversi musicisti della scena italiana: Meg, Fitness Forever e Colapesce. Di quest’ultimo ha curato il progetto grafico dei due singoli Ti attraverso e Totale e del disco Infedele in uscita il 27 di ottobre.
Da musicista com’è stato lavorare alle copertine di Colapesce? Com’è nata la linea che hai scelto per i due singoli e poi per Infedele?
Sai, generalmente non mi lascio condizionare troppo dalla musica quando faccio una copertina.
Chiaramente le sonorità di un disco possono influenzare un minimo i toni, il mood dell’artwork ma in linea di massima preferisco lavorare sui contrasti piuttosto che sulle associazioni. Mi spiego meglio: adoro quando la veste grafica di un album non rappresenta immediatamente il suo contenuto o non è esattamente nei “canoni” del genere musicale dell’artista in questione.
Forse mi ha condizionato di più il fatto di conoscere di persona Lorenzo. Ho sempre pensato che la sua scrittura irriverente e il suo eclettismo musicale lo collochino mezzo metro fuori dalla scena italiana, piena di inutili etichette e definizioni di genere da cui fatichiamo ad affrancarci.
Comunque l’idea di utilizzare l’archivio fotografico della famiglia Urciullo è stata di Lorenzo: io l’ho accolta con entusiasmo, non tanto per la tendenza ormai comune di pescare dagli album foto vintage e metterle in copertina, quanto per la forza evocativa che hanno quelle foto e per quanto rispecchiano in pieno la poetica di Colapesce. Nelle sue canzoni è sempre presente una certa nostalgia del passato, quella dei ricordi della sua infanzia e della sua Sicilia. E così come in tutto il meridione, anche in Sicilia è ancora molto vivo il culto per la religione. Infatti un po’ tutti quelli come me e Lorenzo nati negli ’80 si sono visti somministrare, come fossero vaccini, tutta una serie di sacramenti cristiani di cui avremmo (io di sicuro) fatto volentieri a meno.
È da molto che conosci Lorenzo? Com’è nata la collaborazione con lui?
Si, ci conosciamo dai tempi di MySpace quando ancora suonava con gli Albanopower. Poi lui e Mario Conte (produttore e tastierista) mi hanno chiamato a suonare le batterie di Egomostro e ho fatto anche il tour con la band. Abbiamo vissuto insieme a Milano e, lavorando anche come artista visivo, ho proposto a Lorenzo quella che sarebbe stata la copertina di Egomostro il cui scatto è stato realizzato da Fabrizio Vatieri. Da allora, anche se YOMBE, il mio attuale progetto, mi impedisce per questioni di tempo di collaborare musicalmente con Lorenzo, abbiamo continuato a scambiarci idee e cazzate e in qualche modo sono riuscito a dare un mio piccolo contributo a Infedele.
Chi ti ispira nel tuo lavoro?
Mi ispira tutto. Vedo possibilità in ogni cosa ed amo spostare gli elementi dal loro habitat naturale e quando posso, gli artisti, dalla loro comfort zone. È divertente combinare linguaggi diversi e decontestualizzare le cose che utilizzo dal loro immaginario di appartenenza. Vedo le cose più belle nel rap americano dove credo, anche musicalmente, si stia facendo la migliore ricerca.
Copertina migliore di sempre?
Black Is Beautiful di Dean Blunt & Inga Copeland