Kiruna, la città più a nord della Svezia a pochi chilometri dai confini con la Norvegia e la Finlandia, immersa nella notte polare da metà dicembre all’epifania, famosa per le sue miniere di ferro tra le più grandi al mondo, è ora al centro di un interessante e articolato progetto urbanistico che prevede addirittura lo spostamento di una parte della città.
Fondata nel 1900 per ospitare i minatori, Kiruna sorge in una zona abitata da 6.000 anni dai Sami, che già conoscevano la presenza di minerali ferrosi nel sottosuolo. Il terreno su cui poggiano alcuni suoi quartieri sì è indebolito a causa dell’incessante attività estrattiva che, quando le gallerie si sono estese fino al di sotto della città, ha causato una deformazione del suolo evidenziata già nel 2003.
Gli abitanti si sono trovati di fronte a scelte importanti per la propria sopravvivenza e quella della città: abbandonarla o spostare gli edifici pericolanti mediante un trasloco che si sarebbe dovuto inventare e progettare dal nulla.
I lapponi hanno scelto la seconda alternativa, spostare Kiruna.
Dal 2007 è partito il progetto per il trasferimento di quella parte di città più vicina alla miniera, che sarà effettuato nei prossimi decenni. Il centro direzionale, l’area ferroviaria e parte del quartiere settentrionale e occidentale saranno spostati, di circa 3 km a nord est dell’attuale area urbana in direzione di Tuolluvaara. Le aree degli edifici demoliti verranno gradualmente trasformate con destinazione urbanistica a verde pubblico attrezzato, uno spazio per la collettività che collegherà la miniera alla nuova Kiruna. Saranno costruiti nuovi edifici per residenze e attività produttive ma, e qui sta la parte più interessante del progetto, tutti gli edifici più significativi del centro – la chiesa, il municipio e altri storicamente rilevanti – non saranno demoliti ma smontati, trasferiti e ricostruiti per salvaguardare l’identità della città.
Da qui al 2035 al trasloco, gestito dalla società statale LKAB proprietaria anche della miniera, sono interessate circa 10.000 persone e 5.000 unità immobiliari, sia residenziali che commerciali, su un’area di 700.000 mq.
Nella foto grande del plastico la collina della miniera è sulla destra, la linea rossa definisce la zona a rischio, i nuovi quartieri sono tratteggiati all’estrema sinistra. Nella foto in alto: il giacimento è inclinato e gli strati più alti emergono nella collina, i più profondi sono sotto la città.
Sono stati definiti dei principi di trasformazione urbana che prevedono principalmente: dialogo e collaborazione con tutti gli stakeholders per raggiungere accordi di collaborazione e sviluppo; la crescita della nuova città prima che si esaurisca il livello minerario in corso e sia quindi necessario aprire nuove gallerie ancora più vicine alla città; la responsabilità della LKAB che deve compensare per legge gli effetti e i costi quando l’attività mineraria comporta una trasformazione urbana; vari tipi di risarcimento ai proprietari che possono scegliere un edificio sostitutivo equivalente al loro o un indennizzo in denaro pari al valore di mercato più il 25%, indennizzi per traslochi e perdita di produzione, affitti agevolati nei nuovi quartieri.
Il primo pezzo di città che si smonta: il 31 luglio 2017, l’orologio del municipio. Gli abitanti di Kiruna seguono le operazioni eseguite da una enorme gru.
Attualmente gli scavi nella miniera sono arrivati a 1365 mt nel sottosuolo e si estraggono al giorno più di 75.000 tonnellate di minerale di ferro che viene concentrato e trasformato in pellet. Dal 1890 è stato estratto da Kiruna più di un miliardo di tonnellate di minerale, per i primi 60 anni con estrazioni a cielo aperto per poi passare gradualmente agli attuali pozzi e gallerie.
La storia di Kiruna è legata indissolubilmente alla sua miniera. Ne1642 un cacciatore scoprì e identificò in Lapponia una roccia nera di minerale ferroso. La scoperta ebbe grande risonanza dando avvio all’attività mineraria in Svezia e in quegli anni, e per molto tempo ancora sino all’arrivo dei treni, il minerale veniva estratto in estate per poi essere trasportato in inverno usando slitte trainate da renne e cavalli. Le estrazioni si intensificarono nel 1888 con il completamento della ferrovia mineraria tra Luleå, porto sul golfo di Botnia, e Malberget, la città a sud di Kiruna che era la zona mineraria del tempo.
Nel 1890 due imprenditori, che avevano acquistato le concessioni minerarie della zona di Kiruna, fondarono la società LKAB iniziando la costruzione della città. Nel 1901 venne inaugurata la prima scuola, nel 1902 la miniera fu collegata dalla ferrovia ai porti di Luleå in Svezia e Narvik in Norvegia. Nel 1912 venne completata la chiesa. Nel 1907 lo stato prese una quota azionaria arrivando a possedere, nel 1957, il 96% delle azioni. Nel 1976 la LKAB diviene completamente statale ed è la società che gestirà il trasferimento di Kiruna.
Per visitare la miniera viene utilizzato un bus che percorre un lungo tragitto in galleria sino ad arrivare al LKAB’s Visitor Centre, un’area riservata alle visite situata a 540 mt nel sottosuolo, un livello di estrazione abbandonato vari anni fa per passare a profondità superiori. Si visitano le gallerie, l’auditorium, dove viene proiettato un filmato con la storia della miniera, il museo con immagini e oggetti d’epoca.
Un piccolo coffee bar perfettamente attrezzato.
Al termine del trasferimento della città, e quando si esaurirà il livello attuale di estrazione, sarà possibile spostarsi più in profondità, sotto ai quartieri abbandonati, e quindi l’attività mineraria continuerà.
Photo courtesy ©Laura Malaterra