Nice to Meet You è una conversazione breve e informale, un botta e risposta che si pone l’obiettivo di conoscere la persona che si nasconde dietro il designer, l’artista o il fotografo, di indagare sul suo percorso, i suoi interessi e il suo processo creativo, per conoscerlo e, perché no, arrivare a comprendere meglio i suoi lavori.
Abbiamo incontrato Angela Willemsen, designer fondatrice dello studio omonimo con base a Rotterdam. I lavori di Angela si posizionano a metà strada tra il product design, l’arte e lo spatial design.
Nome
Angela Willemsen
Occupazione
Designer
Quanto è stato significativo il tuo percorso di studi per quello che fai oggi?
Ho studiato sia Fine Arts che Product Design e anche se sono laureata in product design, il mio lavoro ha un approccio più scultoreo e concettuale. Guardando indietro mi sembra piuttosto logico combinare le due discipline e penso che sia quello che mi definisce come designer.
Tre cose che ti piacciono
Dal punto di vista lavorativo mi piace molto presentare il mio lavoro alle fiere, guardare le reazioni, incontrare persone nuove e ricevere i loro feedback. Personalmente, invece, mi piace la vita di città e il nostro nuovo cucciolo Gys!
Tre cose che non ti piacciono
Non mi piace cucinare e, cosa bizzarra, è vero che mi piace presentare il mio lavoro alle fiere ma non mi piace affatto presentarlo parlando davanti a una folla. Un’altra cosa che proprio non mi piace sono i rifiuti. Sono semplicemente inutili.
Un designer che ti ispira
Sono molto affascinata dal lavoro del duo belga Muller & van Severen, il loro uso delle forme e dei colori è pazzesco. Anche loro hanno un approccio più scultoreo ma i loro progetti sono anche piuttosto funzionali.
Da bambina volevi diventare…
Da piccola sono sempre stata molto creativa e ho sempre saputo che avrei un giorno lavorato con la mia creatività, ma mi ci è voluto comunque un po’ prima di capire che direzione volevo seguire.
Raccontaci il tuo processo creativo
La parte più importante del mio processo creativo è che il risultato finale dovrebbe assomigliare all’essenza del progetto. Ciò significa che i risultati finali sono raramente solo funzionali. Uso la mia ispirazione come guida per raggiungere una funzionalità prodromica. Come per esempio la mia serie di oggetti da parete Segments. Il progetto riguarda le ombre e avrei potuto renderle orizzontali anziché verticali. Ma poi sarebbe stato solo una semplice mensola.
Il tuo ultimo lavoro
Proprio ora sto lavorando alla produzione di un progetto che si chiama “Shift / Mirrors” che prevedo di lanciare alla London Design Fair a settembre di quest’anno! Riflettendo l’ambiente circostante, questi specchi esaltano gli elementi grafici e architettonici come gli angoli, i soffitti, le imposte, ecc. Posizionandoli sul tavolo o sul pavimento e muovendoli per cambiare punto di vista, questi offrono una prospettiva diversa e creano viste scultoree e astratte sull’ambiente esistente.
Il tuo prossimo lavoro
A seguire mi occuperò di un progetto a cui ho già cominciato a lavorare: un set di “divisori” curvi. In realtà è il proseguimento di un vecchio progetto – che avete anche presentato su Artwort – che si chiama New Perspectives. Si tratta di uno studio continuo degli angoli. Questa sarà senz’altro la mia prossima priorità!
Il tuo mantra
Non ho un vero e proprio mantra, ma provo a restare fedele a me stessa e a quello che vorrei rappresentare come designer.
Un consiglio per chi vuole intraprendere il tuo percorso
Cercate di scoprire quello che vi definisce.