Federico Scarchilli, laureato in fotografia allo IED di Roma e futuro laureando alla Sapienza in “Storia, Antropologia e Religioni”, dedica le sue immagini avvolte in un bianco cangiante a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019.
La sfida alla candidatura, iniziata nel 2013, ha messo in moto un processo di rivalutazione della famosa Città dei Sassi, dichiarata dall’Unesco nel 1993 Patrimonio dell’Umanità per la sua magnetica bellezza e l’unicità del paesaggio rupestre. Un’eredità importante da conservare per il futuro per una città che in un lontano passato fu crocevia tra Magna Grecia e popolazioni locali.
Alle abitazioni preistoriche, scavate nella roccia calcarenitica sin dall’era paleolitica, si sono affiancate magnifiche chiese, giardini e un complesso reticolo di strade.
Scarchilli è riuscito a catturare la magia di quella luce particolare che le pietre assorbono e riflettono rendendo quelle case apparizioni irreali, come un possibile sogno di una città fantastica dove i sassi abbandonano gravezza e ponderosità per assurgere ad una immacolata levità spirituale.
Una luce eterea, lievi colori evanescenti, immagini sfuggenti di santi e madonne che paiono voler librarsi in volo o scomparire dentro quei muri plasmati dalla natura e dagli uomini.
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