Da anni Marco Nereo Rotelli persegue una ricerca sulla luce e sulla dimensione poetica che Harald Szeemann ha definito come un ampliamento del contesto artistico. È una ricerca che mira a creare una interrelazione tra l’arte e le diverse discipline del sapere e che lo ha portato, sin dalla sua prima attività artistica, a coinvolgere filosofi, musicisti, fotografi e registi in proficue collaborazioni.
Ma il suo rapporto più stretto è con la poesia che, con il tempo, è divenuta un riferimento sempre più costante per il suo lavoro. E proprio partendo da una personale lettura delle poesie, la mano dell’artista astrae le parole che come scie luminose volteggiano tra gli ordini architettonici illuminando le facciate di importanti monumenti disseminati in tutto il mondo.
Performance di luce e poesia che trasformano per una notte eleganti spazi urbani in palcoscenici aperti ai cittadini: la parola torna ad essere elemento sacro e profondo e viene reinterpretata dall’intima spontaneità di Rotelli in lettere luminose sospese nel vuoto, mentre le architetture si scompongono per diventare pagine che dolcemente ne accompagnano la danza.
Così ne parla Marco Nereo Rotelli, non dimenticando la sua formazione universitaria in architettura:
“La luce non illumina solo, ma la luce estrapola la facciata da sé stessa, diventa come una sorta di luogo della mente luminoso”
Queste installazioni luminose rappresentano così una forma inconscia di re-invenzione e distorsione di luoghi noti, simboli della città e appartenenti ad un passato che spesso sembra dato per scontato. Sono performance artistiche che ridanno vitalità e dinamicità a monumenti che il tempo e le vicende trascorse hanno consumato e ridotto a semplice postcard: sovrapponendo il presente al passato, nello sforzo di fondere in una vera unità l’antico e il nuovo.
Ne è perfetto esempio il Duomo di Siena dove, in occasione della serata inaugurale per la scopertura del prezioso pavimento, Rotelli ridà voce, con sovrapposizioni inedite, al raccontò che Giovanni Pisano scolpì sulle statue di Sibille, Profeti, Filosofi e simboli degli Evangelisti sulla facciata della cattedrale.
Con il calare della sera presto la facciata svanisce, si cancellano il rosone, le logge e la ricchezza delle decorazioni scultoree per dare vita ad una performance live dove l’immaterialità delle parole, accompagnata dall’armonica di Gianluca Littera, rievoca ricchezze inesauribili attraverso la lettura personale di Marco Nereo Rotelli, che traccia sovrapposizioni inaspettate seguendo movimenti imprevedibili e continui cambi di dimensione.
Un modo raffinato e ed estremamente efficace per ricordarci quanto è importante, per chi attraversa ogni giorno questi luoghi, non smettere mai di osservare le cose che contengono.