Da sempre affascinato dall’estetica statunitense, il fotografo Matthew Portch originario di Bristol, inghilterra, è cresciuto con quell’immaginario ben impresso nella mente.
“Durante gli anni ’70 e ’80, la televisione e i film sono stati la mia distrazione preferita, specialmente quelli americani. Lo sfondo del paesaggio nordamericano era l’antidoto perfetto per la monotonia della periferia e delle campagne inglesi.”

La sua nuova serie “Lost America” è una promenade tra gli angoli rurali delle periferie statunitensi. Sono immagini ferme, fluttuanti nel tempo, come istantanee di ricordi d’infanzia. Non ci sono persone ad abitare le scene, nessun elemento riconduce al presente, ma tutto sembra essere in pausa.
Il suo background in grafica emerge nella composizione delle scene, semplici e pulite, quasi grafiche, appunto.

Fotografando questi anonimi scorci di panorama, il fotografo vuole incorniciare il momento per estrapolarlo dal contesto e donargli nuova importanza, per sbloccare un momento di contemplazione riflessiva e istillare un malinconico sentimento di familiarità.
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