A salvare il nostro pianeta sarà la ricerca e la sperimentazione, ma anche il pianeta stesso.
La design technologist con base a Londra Nicole Stjernswärd ha studiato una macchina per produrre il colore in modo totalmente naturale a partire a rifiuti di scarto.
Abbandonate i colori sintetici derivanti dal petrolio, la macchina che estrae il colore si chiama KAIKU Living Color e ha già avuto riconoscimenti nel campo del design.
Non si tratta di un concetto nuovo, ma più di un ritorno alle origini:
“Storicamente il colore veniva da piante e minerali, ma con l’arrivo dell’industrializzazione, i colori petrolchimici a basso costo sono diventati la norma, con enormi costi ambientali. Per evitare ulteriori devastazioni ecologiche, KAIKU utilizza rifiuti vegetali per creare pigmenti in polvere naturali. Molti frutti come gli avocado, le cipolle e le arance hanno colori preziosi nelle loro bucce.”
I pigmenti estratti dai rifiuti possono essere usati per dipingere o tingere e il processo di estrazione è semplice e puoi seguirlo in questo video:
kaiku living color from Nicole Stjernswärd on Vimeo.
L’ispirazione è venuta lavorando a stretto contatto con artisti e designer tessili:
“Gli artisti sono preoccupati per l’impatto dei pigmenti sulla loro salute e sull’ambiente, ma spesso scelgono di ignorare i rischi perché ci sono poche alternative ai colori petrolchimici.”
Scopri di più su Nicole Stjernswärd sul suo sito o seguila su Instagram.