Riscoprire i piccoli piaceri della vita – il cibo, gli oggetti singolari, le composizioni cromatiche, gli equilibri instabili… – è il tema del progetto Fat Strawberries che, iniziato cinque anni fa dalla fotografa, scrittrice e autrice di Brooklyn Grace Ann Leadbeater, ha avuto il suo periodo più prolifico durante la pandemia.

“Durante un periodo di solitudine particolarmente intenso, stavo provando tutte le ricette per cui avevo gli ingredienti e ho iniziato a documentare. Mi è sempre piaciuto mettere insieme molti piccoli oggetti, quindi ho iniziato ad inserire dei frutti anche nelle mie nature morte, rispostandoli finché non sembravano conversare. E poi ci sono gli oggetti singolari.”

Oggetti singolari e un po’ speciali che sono diventati il filo conduttore delle immagini dell’artista, nature morte con frutti tra ciotole, libri, candelabri ma tutto in un’equilibrio instabile, precario come la nostra vita. Quel senso di mutevolezza che accentua la variabilità e la provvisorietà delle nostre effimere sicurezze perché, come il quotidiano vivere, da un momento all’altro tutto potrebbe crollare.

E poi c’è la storia del pesce Sweet, affidato a Grace Ann da amici che si erano trasferiti a Taiwan, che dopo sei mesi morì. Come tomba il gabinetto è parsa la sepoltura più onorevole. Una sensazione di smarrimento perché ogni morte, anche quella di un piccolo pesce rosso, porta con sé sentimenti di impotenza e inadeguatezza che ci fanno percepire la nostra fragilità.
I piccoli piaceri, come Fat Strawberries, ci aiutano a vivere.

Grace Ann Leadbeater, fotografa, scrittrice e autrice che vive e lavora a Brooklyn, ha conseguito un Bachelor of Fine Arts in fotografia presso il Savannah College of Art and Design e un Master of Fine Arts in scrittura di saggistica presso la Columbia University. Ha pubblicato su prestigiose riviste e partecipato a numerose mostre, tra le altre Vision: Shadow & Light, Black Box Gallery, Portland, OR, e, nel 2020, A Place To Call Home, Station House Gallery, Williams Lake, BC, Canada.
Puoi scoprire di più sul progetto sul sito di Grace Ann Leadbeater o seguirla su Instagram.