– English version on page 1 –
Un’analisi feroce – con dati precisi elencati nel progetto fotografico Single Use di Jacopo Bellapianta – di quello che l’uomo riesce a produrre e disperdere in natura, di cui gran parte rifiuti non biodegradabili.
Resteranno per secoli, se non per millenni ad inquinare – il vetro almeno 4000 anni, la gomma da 100 a 1000 anni, il polistirolo da 80 a 1000 anni, le lattine da 10 a 100 anni, unica virtuosa la carta che in circa 2 mesi si disperde… – questa nostra terra, che inevitabilmente si ribellerà alle manchevolezze umane con risultati forse inimmaginabili.
“Single Use è quello che nessuno di noi si immagina ma che prepotente ci inghiotte e ci rivela quello che dovremmo tener bene saldo nelle nostre menti, il rispetto per tutto quello che ci circonda.”
Jacopo Bellapianta – analizzando numeri, percentuali e statistiche sui consumi dell’umanità negli ultimi 60 anni – riesce ad incantarci con le sue fotografie dove protagonisti assoluti divengono mozziconi di sigarette, bottiglie di plastica, una lattina di Coca Cola elevata a simbolo di consumismo con il suo inconfondibile look, suole di gomma, un pallone sgonfiato e sfinito.
Così, su di uno sfondo immacolato, compaiono loro, i rifiuti, raggelati da una luce lattea, minimi quadri di raffinato still-life che diffondono silenti il loro tragico messaggio di una vita di non biodegradabilità semi eterna. E poi quella sabbia mischiata ai residui di quel tutto che inquina, trascinati da un mare stanco, quegli scarti abbandonati, le scorie quasi indistruttibili che noi umani lasciamo nei mari, sulla terra, come scie indelebili delle nostre esistenze.
Jacopo Bellapianta, nato a Venezia e diplomato Perito Grafico formandosi all’Accademia di Fotografia John Kaverdash di Milano, dal 2015 è diventato fotografo documentarista professionista. Dopo aver iniziato a lavorare come grafico pubblicitario, fotografo da studio e fotolitista in alcune agenzie di comunicazione e tipografie del territorio di provenienza, nel corso degli anni ha scelto la fotografia, in particolare quella documentaristica, per specializzarsi nel settore della comunicazione acquisendo una visione di tematiche sociali, ambientali e politiche più ampia e approfondita divenendo “Un narratore che utilizza la fotografia come principale forma di espressione.”
Ha partecipato a numerosi concorsi e festival fotografici, tra le mostre personali ricordiamo nel 2023 Montibus: personale al Nof Filò, Cencenighe Agordino (BL) e al Palazzo della Loggia, Noale (VE)