Vi avevamo già parlato di NeuroArt in occasione del Festival della Scienza di Genova tenutosi lo scorso ottobre.
La bella notizia è che la mostra farà tappa a Roma a gennaio 2015: dal 9 al 13 presso lo spazio Together di Ernesto Cinquenove, Trastevere, centro di Roma, potrete essere introdotti dai curatori e dagli artisti alle opere scelte per interpretare la mostra NeuroArt.
Provando a farvi immaginare cosa vi aspetta, nella prima stanza ci sono i lavori di Francesca Rizzato incentrati sull’influenza della mente sulle nostre azioni; proseguendo, troviamo Anni Garza Lau che concentra lo spettatore nella riflessione sul rapporto tra le diverse specie e l’ambiente; nella terza stanza Lorenz Potthast e Andrea Santini interpretano le sostanze, sia naturali che artificiali, che possono interagire con il sistema percettivo. Nella stanza successiva Martin Romeo con i suoi giochi di luce ci trasporta nella riflessione del concetto di ricordo e memoria. Nell’ultima stanza, il gruppo auroraMeccanica, rappresenta i poteri extrasensoriali che vengono poi spiegati riportando casi studio analizzati dal CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) per poter riflette sulla natura neurobiologica di alcune capacità.
Oltre al collettivo Gastrovisione che interpreterà la neuroscienza in “cibo per la mente” (opera creata per coinvolgere e contrastare i sensi dove le forme non corrispondono ai sapori), Martin Romeo terrà anche un workshop, “Realizzare le immagini”, presso lo spazio di Seven O’Clock dal 9 al 11 gennaio.
Manuela Enna, che con Romeo è curatrice ed ideatrice della mostra, racconta in questo modo com’è nata l’idea di spiegare le neuroscienze attraverso l’arte:
Con Neuroart abbiamo voluto valorizzare sia la bellezza della scienza sia la potenza dell’arte. La mostra è divisa in diverse stanze. Per ogni stanza, i concetti scientifici sono stati spiegati attraverso dei totem ma anche introdotti e approfonditi dalle guide che presentavano poi l’opera definendone il significato originario per cui erano state create. Sono opere che rappresentano metaforicamente il concetto di ricordo, di rapporto, di nuove capacità cognitive.
La tappa romana è solo la prima di un percorso di mostre che si svilupperanno in diverse città italiane proponendo tematiche legate sempre alla scienza con l’incontro all’arte, il tutto connesso dalle nuove tecnologie.
La mostra NeuroArt è in collaborazione con Toolkit Festival, Vibrisse e Officina delle Zattere.