Dal 2 Maggio fino al 5 Settembre, la Galleria Continua di San Geminiano ospita la mostra Descension di Anish Kapoor. Il titolo dell’esposizione è dato dall’opera posta in platea che consiste in una sorta di piscina dai flutti neri perpetuamente agitati e risucchiati in un vortice. L’opera rivela una possente indagine non solo concettuale ma anche filosofica dei materiali; le acque vorticose si chiudono su se stesse a mo di buco nero penetrando nell’animo dell’osservatore ed invitandolo all’esplorazione del profondo, di ciò che è oscuro e recondito, spingendolo oltre l’apparire, alla ricerca di un difficoltoso essere in una continua metafora con l’energia racchiusa nell’universo.
L’opera di Kapoor è da sempre polo magnetico per l’attrazione degli opposti, l’indagine delle matericità che si scontrano e completano in una danza antitetica fragile ed indimenticabile. Il fascino della sua poetica è proprio nel saper combinare magistralmente idee di pienezza e vuotezza, femminilità e mascolinità, solidità e liquidità. In Descension l’artista indiano si sofferma con attenzione sull’idea del vuoto, ma non intendendolo come horror vacui, carico di tensione negativa, ma affidandogli l’idea del transitorio e della potenza, di un divenire sospeso, ma carico di creatività. Descension presenta tra le altre opere, anche una serie di sculture in alabastro – scavate con precisione da sezioni definite – che sollevano quesiti sul concetto di infinito e sui misteri della temporalità che inevitabilmente si risolvono nelle forme e nelle alchimie della materia. La scelta della pietra inscalfibile, ma venata, lucida e a tratti semi trasparente, rivela la potenza dell’immutato che racchiude dentro di sé il transitorio.
Nelle scelte rappresentative di Kapoor scorgiamo la voglia di rappresentare la terra, non solo nei suoi aspetti visibili, ma anche in ciò che sfugge alla portata del nostro sguardo, ciò che è al di fuori della caverna platonica che incuriosisce e terrorizza. Lo stesso artista cita Dante e la sua discesa negli inferi:
Il luogo del vuoto, che poi paradossalmente è pieno: di paura, di oscurità. Che lo rappresenti con uno specchio o con una forma scura, è sempre il «fondo» il punto che attrae il mio interesse e mette in moto la mia creatività.
Descension è formalmente il proseguimento dell’opera esposta in occasione di Documenta IX nel 1992 a Kassel intitolata Descent into Limbo. Quest’esposizione ci mette di fronte alla scelta di indagare la terra, non solo come elemento solido, ma anche come luogo simbolico delle forze perpetue che ci spingono verso i non-oggetti, luoghi della mente a noi ignoti.