La fotografia di Ioanna Chronopoulou è uno sguardo volto alla ricerca di connessioni e di interazioni tra l’individuo ed il mondo esterno. Ateniese di giovanissima età, Chronopoulou è portatrice di una sensibilità propria dei paesi aperti sul mare, volta alla conoscenza del territorio geografico e mentale. Gli scatti raccontano di Nostos, Memoria, Immagini che si intrecciano con lo sguardo, Volti ritratti tra veli e sgranature, di possibilità e di aperture che procedono dall’interno verso l’esterno. Si evince un movimento introspettivo che parte dalle viscere dell’individuo fino a raggiungere una significazione del circostante, personale ed universale. La lettura dello spazio personale, del “quadrato immaginario ed immaginato” in cui ci collochiamo è luogo disaminato con perizia e finezza, con immagini a tratti sbiadite e graffiate, dall’effetto retrò. Insomma proprio come ci immaginiamo la rappresentazione della memoria e del mondo contenuto in essa.
La città di Atene, definita dalla Chronopoulou “città semi abbandonata ma in continuo cambiamento” è sfondo costante. Dove le riflessioni sull’interazione tra l’uomo e l’urbano costituiscono una simbiosi che si influenza a vicenda. Proprio per questo, nell’indagine fotografica, le facciate dei palazzoni greci, ben lontani dalle architetture mitologiche elleniche, ed i modesti ma intimi appartamenti vengono giustapposti per una verifica formale tra le apparenze dure e standardizzanti e gli spazi contenitori abitati dai sentimenti e dalle esperienze. Nei suoi ritratti le figure sono messe in relazione con oggetti percepiti dall’artista come corrispettivi della personalità del soggetto immortalato, così piante, tessuti, architetture si relazionano con il corpo e le forme da esso proposte. Forte è anche il legame con la natura, selvaggia e spesso spoglia, priva di uomini, dai colori terrosi o sgargianti, che rappresentano con le loro sfumature vari livelli di sensazioni e di ricordi.
L’ultima serie fotografica di Ioanna Cronopoulou, intitolata Dicotomy, rappresenta l’apice formale della ricerca sul doppio, un progetto ancora in divenire in cui la capitale greca è presa a modello universale di forme e colori. La naturale divisone delle cose, l’intrinseca bipartizione della serie, viene indagata non solo per contrapposizioni ma anche per totalità e particolare, scale di grandezza, similitudini. Le dicotomie che la Chronopoulou vuole mostrare sono anche quelle di luoghi lontani che hanno uguale funzionalità, le cui consistenze sono simulacro le une delle altre.
La ricerca di Ioanna Chronopoulou parte dalle origini e con l’accurato lavoro d’introspezione personale fa intendere la sua propensione verso la costruzione di dichiarazioni d’amore per il mondo e per l’essere umano che lo abita. La sua consapevolezza artistica impressiona e le parole che accompagna alle sue immagini intrigano, spingendo il pubblico a tornare più volte sul suo lavoro, nonchè osservare con più attenzione il nostro incedere nell’universo.
La personale di Ioanna Chronopoulou sarà inaugurata alla Pulse Gallery di Atene.