Esiste un momento che precede il tempo, dove le cose non sono ancora cose – e per questo potrebbero persino diventare arte. Sospese, leggere e quasi indefinite, si avvicinano e si allontanano senza davvero arrivare a combinarsi, coesistendo quietamente. Nelle indistinte possibilità della materia, contemporaneamente piena di vita e latente a oltranza, si addentra la mostra personale di Mirko Baricchi, Archè. Ben prima del nome chiamato.
L’idea è fatta di luce e inevitabilmente si scontra, o si intreccia, con la prassi che è di terra e d’argilla. Due elementi contrapposti che si alimentano a vicenda.
Dieci grandi opere a tecnica mista, alcune tele di dimensioni minori e una videoinstallazione compongono la mostra, che inaugura il 9 giugno negli spazi di Atipografia e costituisce la terza parte di un progetto annuale dedicato all’epochè.
Per maggiori informazioni:
Archè. Ben prima del nome chiamato, mostra personale di Mirko Baricchi
Atipografia – Arzignano (Vicenza)
9 giugno – 17 luglio