L’architetto Massimiliano Cafagna, che vive e lavora a Barletta, è interessato in differenti ambiti di ricerca, dall’architettura della città alla trasformazione degli spazi aperti – mediante la narrazione del paesaggio attraverso la fotografia – il progetto urbano e, dal 2017, è impegnato in diversi progetti di architettura e installazioni di land art.

Cretto è un’analisi del territorio e della sua lenta ma inesorabile trasformazione creata dalla natura e dall’attività umana, un’antropizzazione che spesso ha avuto un impatto negativo sul delicato equilibrio tra uomo e natura alterando fragili ecosistemi.
“Cretto. Spaccatura, incomincia dalla periferia della città. Si producono nei tessuti parenchimatici; progrediscono con gli anni, possono anche chiudersi completamente, aprono facili vie di penetrazione ai miceli di funghi parassiti e saprofiti. Possono prodursi, per l’asciugamento e costituiscono sempre una causa di deterioramento.”
Brindisi, Apricena, Troia, Barletta, Lesina e Monte Sant’Angelo sono le città della Puglia rinserrate in griglie analitiche che formano mosaici dove le tessere sono parte di un puzzle da comporre e scomporre. Poi la Piana del Fucino, la pianura nata da un antico lago in Abruzzo, e l’area archeologica del Porto di Traiano a Fiumicino, le forme di territori e rilievi di città come memorie da conservare così come il ricordo della vecchia Gibellina, distrutta dal terremoto nel 1968, immortalata nel Grande Cretto di Alberto Burri.
Guarda tutti i lavori di Massimiliano Cafagna sul suo sito e su Instagram.

