Emanuela Bucceri, classe 1993, è una giovanissima fotografa di Catania che si è approcciata al mondo della fotografia in seguito ad un viaggio, il primo con la sua Canon 1100D.
Le sue fotografie la vedono massima protagonista. Quasi sempre nudi, gli autoscatti di Emanuela colpiscono per la forte componente emotiva.
Colori tenui e soffici scandiscono i contorni di semplici ambienti casalinghi in cui il soggetto è quasi sempre l’unico elemento presente.
Le forme del corpo sembrano comunicare attraverso pochi e semplici movimenti. Elemento fisso è l’astrazione del volto, sempre nascosto o oscurato da qualche oggetto che assume perciò importanza fondamentale nella cornice fotografica. A tal proposito la fotografa afferma:
“Non rendo mai totalmente visibile il mio volto perché non voglio che le mie emozioni vi vengano associate e si riducano solo ed esclusivamente all’espressività.”
Tutta l’attenzione si focalizza sul candido corpo, un corpo pieno di forme, distante dai canoni di bellezza attuali. Sinuoso e femminile, si mostra dinanzi all’osservatore in pose naturali e rilassate, elegantemente vero.
A volte compare un soggetto maschile, d’ausilio alla solitudine e alla sofferenza, simbolo dell’amore riparatore, l’unica salvezza.
Le foto di Emanuela comunicano fragilità e conflitto interiore.
“Ho subito un intenso anno di cambiamenti, principalmente fisici, che, inevitabilmente, si sono riflessi sulla mia personalità. Ciò che voglio comunicare attraverso i miei scatti è il cambiamento, l’evoluzione; ma anche la fragilità, la paura, l’incertezza.”
A soli ventidue anni questa fotografa riesce a raccontare la sua storia attraverso l’obbiettivo fotografico e a mettersi a nudo dimostrando una forte personalità.
Emanuela oscura il suo viso, rendendosi una donna e non La donna. Sotto una foto in cui stavolta il volto è nascosto da un quadretto dipinto ad olio, una frase recita “i tried to be an artist”. Ci sei riuscita.
Puoi seguire Emanuela Bucceri sul suo Tumblr.